TRATTI COMUNI, PERSONALITà UNICHE: GLI STILI BIRRARI
Classificare la birra in stili ha una rilevanza fondamentale per il consumatore, poiché lo stile raccoglie al suo interno tutte le caratteristiche fondamentali del prodotto, dal tipo di fermentazione alla tecnica produttiva passando per grado alcolico, ingredienti, aspetto e gusto. Non è però qualcosa di cristallizzato nel tempo: come ogni espressione della creatività umana, anche la birra subisce cambiamenti e trasformazioni in un’evoluzione continua e inarrestabile.

Stile a bassa fermentazione, nato nella città di Pilsen (Plzen), in Repubblica Ceca, nel 1842, che rivoluzionò il modo di intendere la birra nel mondo. Le Pils ceche si distinguono per il loro aspetto chiaro, pulito, il gusto fresco ed equilibrato grazie al malto caramellato e all’elegante luppolo autoctono Saaz.
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Dortmunder, nato nel 1843 per merito di Heinrich Wenker, venne definita Export per la sua capacità di conservarsi a lungo. Tale stile venne studiato e copiato da tutti i maggiori produttori al mondo diventando per oltre un secolo la caratteristica comune alle cosiddette ‘Premium’.
Spesso contraddistinta nel nome da una stella. Intorno alla fine degli anni 90 la gran parte dei produttori decise di ridurne la gradazione per contenere le crescenti imposte applicate alla birra. Dal 1998 lo stile ha ottenuto la certificazione IGP.
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Letteralmente “birra della cantina”, tradizionalmente prodotta in Baviera, è uno stile a bassa fermentazione che si contraddistingue per essere commercializzata torbida, senza filtraggio dei lieviti.
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Nella tradizione tedesca, era consentito produrre birra solo nel periodo compreso tra il 29 settembre e il 23 aprile, quando i lieviti garantivano una corretta fermentazione della birra.
Per questo motivo, nell’immaginario collettivo popolare, San Michele (29 settembre) e San Giorgio (23 aprile) divennero i Santi armati a protezione dei lieviti.
Le Marzen venivano prodotte a marzo e brassate con l’ultimo orzo rimasto in cantina, in maggiori quantità e con una tostatura più decisa. Questo dava alla birra un grado alcolico più elevato che ne garantiva la fragranza fino ai festeggiamenti del nuovo raccolto, a settembre e ottobre.
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Nate nella Germania meridionale intorno al XVI secolo, sono considerate delle proto-Lager. Al palato esprimono soprattutto sentori maltati, di biscotto e crosta di pane, con un luppolo quasi impercettibile.
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Bock, o starkbier, si presume sia nato nella città di Einbeck tra il XIV secolo e il XVII secolo, per identificare birre particolarmente ricche di malti con un grado alcolico superiore. Ha avuto una larga diffusione nei monasteri bavaresi con il nome di “pane liquido”, per le sue proprietà nutritive date dalla maggior intensità dei malti e la ricchezza dei lieviti. Può essere Helles (chiara), Dunkel (scura), Doppel (particolarmente intensa e ricca). Può essere prodotto anche con lieviti ad alta fermentazione e malti di frumento, nello stile Weissbock.
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Weizen, o Weissbier come viene detta in Baviera. Una birra con malto d’orzo e malto di frumento, dai sentori fruttati, una birra particolarmente rinfrescante. Si declina in vari modi: Kristall, se filtrata; Hefe, se non filtrata; Dunkel, se scura; Bock se particolarmente intensa.
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Birra tipica di Berlino, con un basso contenuto alcolico (3,5 % vol.). Viene prodotta tradizionalmente con frumento e acido lattico e può essere talvolta aromatizzata con sciroppi di asperula o lampone. Da non confondere con le Weisse bavaresi.
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Bitter, stile che deriva dalle classiche Pale Ale inglesi, tradizionalmente servite molto giovani a temperatura di cantina.
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Pale Ale, di origine strettamente inglese, gradazione media e lievemente luppolata. Il colore varia dal giallo dorato al ramato. Si può avere con diverse declinazioni, a seconda delle tradizioni locali, come British Pale Ale o American Pale Ale.
Brown Ale, birra ambrata tipicamente inglese dall’aroma tendente al biscotto e al caramello.
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(India Pale Ale), prodotta con una luppolatura a freddo più intensa rispetto alla classica Pale Ale per rallentare l’ossidazione e dunque migliorarne la conservazione. A seconda di quantità, qualità e provenienza dei luppoli utilizzati può variare notevolmente nell’aspetto, aromi e gradazione alcolica. Alcune declinazioni sono: English IPA, American IPA, Session IPA, Double/Imperial IPA, Black IPA.
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Stout, birra nera dal caratteristico aroma di cioccolato fondente e caffé dato dai malti tostati. Di alcolicità media, salvo per la variante dell’Imperial Stout.
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Birre a fermentazione spontanea in botti di rovere con l’aiuto di brettanomyces e altri batteri naturali.
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Birra a fermentazione spontanea ottenuta con un blend di diversi Lambic, poi rifermentata in bottiglia.
Prende l’appellativo Oude (o all’Ancienne), tutelato dall’Unione Europea con il marchio stg, se non filtrata, non pastorizzata, e se la maturazione media del blend non è inferiore a dodici mesi.
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Kriek e Framboise sono ottenute tagliando birra Lambic con ciliege selvatiche o lamponi freschi.
Anche in questo caso assumono la denominazione Oude se la maturazione media ponderata con la frutta è di almeno un anno.
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